InEQualitiES ha radici lontane. Nel 1983, il professore Gaetano Alfano, dell’Istituto di Fisica Tecnica dell’Università di Napoli Federico II, fondò un gruppo di ricerca sugli ambienti termici cui collaborò fin dall’inizio Francesca R. d’Ambrosio. Nel 1993 si unì al gruppo Giuseppe Riccio e nel 2003 Boris I. Palella.
Sempre all’inizio degli anni ’90 iniziò la ricerca sulla qualità dell’aria interna.
Alla scomparsa del professore Alfano, nel 2003, il coordinamento passò a Francesca R. d’Ambrosio, che nel frattempo si era trasferita all’Università di Salerno.
A partire dal 2005, il gruppo ampliò il proprio campo di interesse, inserendo le competenze acustiche, con Elvira Ianniello, e illuminotecniche, con Laura Bellia, e iniziando una proficua collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale per gli aspetti legati alla metrologia e al risparmio energetico.
Nel 2016 è nato InEQualitiES, che vede anche il contributo dell’ergonomia, con Erminia Attaianese.
Perché questo nome? Per sottolineare che i focus della nostra ricerca sono il comfort e la salute delle persone, che richiedono una accurata progettazione dell’edificio, che va realizzata con l’obiettivo NZEB, ma non solo, perché il comfort è una condizione soggettiva, ma anche la salute ha aspetti soggettivi legati ad esempio al genere e all’età,
intorno alla quale va costruito l’edificio. C’è poi il problema della povertà energetica: milioni di persone, anche nei Paesi industrializzati tra cui l’Italia, non hanno accesso all’energia. Queste sono disuguaglianze, inequalities, appunto.